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di Leonardo Piccinini

Romanticismi e dintorni

Longari, Salamon e le mostre milanesi

L’onda lunga dell’Expo continua a calamitare su Milano investimenti, turismo e curiosità. Segno che il giudizio sulle “grandi opere” lo si può dare solo col senno di poi, tenendo conto anche del fattore E, “entusiasmo”, che esse generano. Un entusiasmo che spinge anche gli operatori culturali (musei, fondazioni, mercanti d’arte) a impegnarsi sempre più.

Nel giro di poche centinaia di metri un percorso con pochi paragoni può portare a visitare Brera, Gallerie d’Italia, Museo Poldi Pezzoli, Museo della Scala…all’insegna dell’Ottocento. Più precisamente del Romanticismo. A Brera sono state da poco riallestite le ultime sale con l’esaltazione di Hayez, ritrattista manzoniano, pittore di Storia e di emozioni (il Bacio), mentre tra la narrazione avvincente dei 240 anni di uno dei più importanti teatri del mondo e la macchina museale che lo fronteggia, è sintetizzata la potenza culturale, letteraria, musicale della “capitale morale” d’Italia.

Di quanti capolavori il mercato d’arte in Italia sia capace di offrire è efficace testimonianza l’imperdibile mostra sul Romanticismo, a cura di Fernando Mazzocca (fino al 17 marzo): penso tra tutti all’Eclisse di sole di Ippolito Caffi o all’eleganza imbattibile dell’Antonio Visconti Aimi di Giuseppe Molteni…e, addentrandosi tra le vie della Milano stendhaliana, sinuose e appartate, ecco alcune storiche gallerie che non deludono mai: dai Longari è l’ultima mostra della sede storica di via Bigli 12 (saranno a febbraio nei nuovi spazi di Palazzo Cicogna, Corso Monforte 23, indirizzo da cui uscirono per 15 anni le opere di Lucio Fontana che vi aveva lo studio…).

C’è tempo fino al 22 dicembre per ammirare preziosi manufatti e sculture, come l’impressionante San Giovanni Battista (Quattrocento senese) o l’Adorazione dei re magi, raro disegno a carboncino su tela di epoca mantegnesca. A poche centinaia di metri, in un’altra ala di Palazzo Cicogna (via San Damiano 2) ecco (fino al 1 febbraio) Tabula Picta, 15 preziosi dipinti su tavola frutto di ricerche e ritrovamenti della storica Galleria Salamon. Su tutti un Antoniazzo Romano, protagonista del Rinascimento nella città papale, autore della delicata Madonna con San Giovannino e il Bambino (ultimi anni del ‘400).