giornalearte

Andantino mosso

I nostri affanni

Da quando la Legge 1089 del 1939 è stata prima modificata (legge 88 del 30 marzo 1998) poi abrogata dal Testo Unico (Decreto Legislativo 490 del 29 ottobre 1999) arrivando, infine, all’attuale legge di tutela (Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004) e successive marginali modifiche (Decreto Legislativo n. 62 del 26 marzo 2008), tanta acqua è passata sotto i ponti e quindi finalmente siamo giunti alla soglia di un’ulteriore importante cambiamento innovativo – PROGETTO S.U.E – che permetterà all’utenza non solo di modificare, ammodernandolo e semplificandolo, il rapporto diretto e l’interloquire con gli Uffici Esportazione, ma soprattutto, pur nell’assoluto rispetto delle norme e dei tempi dettati dalla Legge, immodificata, inevitabilmente anche ad incidere, grazie alla nuove tecnologie, sui tempi che intercorreranno tra le “richieste” e le relative risposte. Detto PROGETTO S.U.E di iniziativa ministeriale ha visto l’Ufficio di Firenze impegnato fattivamente ed in prima linea nella lunga fase di gestazione in quanto da subito si è reso conto constatandolo con ragionamenti supportati dall’esperienza acquisita sul campo dell’assoluta bontà dell’iniziativa dando quanto era possibile, e forse qualcosa di più, in contributo operativo. Per questo gli antiquari fiorentini si rallegrano, in primis, con Angelo Tartuferi, Direttore dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Fiorentina il quale ha avuto il merito di avere assecondato le iniziative di Andrea Gulizia, funzionario di rare qualità, il quale, come già detto, ha creduto al progetto Sue e ha fatto di tutto perché diventasse una realtà amministrativa. Poniamo quindi al Cav. Andrea Gulizia alcune domande relative a questa nuova realtà:
Ci vuole spiegare cos’è il progetto SUE e quali innovazioni porta?
In breve sintesi questo progetto, già abbondantemente approfondito nella fase operativa anche se ancora sperimentale, che andrà a regime, totalmente, dal primo ottobre 2010, permette l’invio delle varie richieste, non sono solo “L’Attestato di Libera Circolazione” ma ad esempio anche i Certificati di Avvenuta Spedizione e/o Importazione, per via telematica semplificando di molto tutta la fase burocratica e quindi di riflesso apporterà un notevole snellimento, riducendo le varie procedure già totalmente in essere e quindi, permetterà all’utenza di verificare in tempo reale tutte le fasi operative. Altro lato assolutamente positivo, anzi da tempo auspicato, sarà quello che omogeneizzerà tutti gli iter di tutti gli Uffici Esportazione dislocati sul territorio nazionale, armonizzandoli con chiarezza sia nel modo di gestire le varie pratiche che, altro fatto determinante, per la modulistica.
I tempi di attesa per ottenere l’Attestato di Libera Circolazione prima di questa innovazione telematica variavano tra i 30 e i 40 giorni circa. Cos’è cambiato con l’avvento del progetto SUE?
Come già ho avuto modo di dire, la legge che regola l’operatività degli Uffici Esportazione, detta dei termini precisi circa le procedura, ma, proprio con l’ausilio dei sistemi elettronici, ecco che dal giorno della cosiddetta “visita” cioè quando vengono fisicamente visionati i beni per i quali è richiesto l’attestato di libera circolazione, i tre giorni previsti entro i quali si dovrà verificare l’invio della documentazione al Superiore Ministero, sono superati dall’automatismo della visione in tempo reale. Quindi anche il parere che andrà ad esprimere la Commissione Ministeriale preposta, sul lavoro già svolto dall’Ufficio Esportazione inevitabilmente anzi assolutamente risulterà notevolmente compresso. Comunque, posso fare con assoluta cognizione di causa un esempio, quindi se verrà visionato un dipinto il 5 giugno e se per questo l’Ufficio si sarà espresso favorevolmente circa il rilascio dell’attestato, non ottimisticamente ma realisticamente il rilascio dell’attestato medesimo potrà avvenire fra il 14 e il 15 giugno, credo non sia cosa di poco conto.
Col nuovo sistema SUE i tempi di attesa potranno avere un decorso minimo di 12 giorni, ma a noi interessa sapere quali sono le circostanze che potrebbero allungare questi termini
Le circostanze che possono allungare i tempo suesposti, si verificano, come da sempre, allorché non è possibile esprimere seduta-stante un giudizio e quindi inevitabilmente è necessario un approfondimento od uno studio od anche una ricerca che potranno permettere seriamente e con il minor margine di errore possibile da parte dell’Ufficio arrivare ad una decisione, per cui l’ufficio si avvarrà del tempo che la Legge mette a sua disposizione, in ogni caso l’eventuale emissione dell’Attestato di Libera Circolazione non potrà assolutamente superare il quarantesimo giorno dalla visita già citata.
Ci chiediamo tuttavia se col sistema telematico, una volta ricevute le risposte da Roma entro i tre giorni, non potrebbero i tempi essere ancora più accorciati?
Rispetto a quanto ho detto prima, questo non è possibile in quanto la legge, recitando così (riferendosi alla Commissione Ministeriale) …, “che segnalano ad esso, entro i successivi dieci giorni, ogni elemento conoscitivo utile in ordine agli oggetti presentati per l’uscita definitiva”. Volendo, usando un termine eufemistico, spezzare il capello, si potrebbe arrivare in certi casi all’emissione dell’attestato anche prima di qualche giorno rispetto a quanto già ampiamente suesposto.Ovviamente non esiste nessun sistema telematico che può modificare quanto legificato dal legislatore.
Quali altri uffici esportazione italiani disporranno di questo nuovo servizio?
Tutti gli Uffici Esportazione saranno in rete e quindi collegati per cui operativi, compreso quelli abilitati solo per l’arte moderna.
Se gli oggetti di modesto valore economico o artistico, che ingolfano gli uffici esportazione, rientrassero nell’agognata soglia dei valori, il lavoro delle Soprintendenze potrebbe essere più snello e più mirato. Che cosa ne pensa?
Premesso che c’è già una circolare ministeriale operativa che, semplificando, permette agli Uffici Esportazione, solo e relativamente ad una certa tipologia di oggetti un’ulteriore semplificazione, cioè l’Ufficio può autonomamente constatare, sempre in fase di visita, e quindi decidere che per questi oggetti non sarà necessario l’emissione dell’attestato richiesto, ma semplicemente, a fronte della presentazione del bene, che comunque dovrà sempre avvenire, una lettera con tutti gli estremi già previsti per l’attestato, e quindi che avrà lo stesso valore, anche ai fini doganali, ma che potrà essere rilasciata immediatamente dopo la già detta visita con notevoli vantaggi per tutto ciò che può questa situazione determinare, penso soprattutto alle variegate tipologie di un certo tipo di mobilio.
Comunque per chiarezza, sono escluse da queste semplificazioni varie tipologie di beni che sono in primis i dipinti, le sculture eccetera.
Nessun meglio di Lei conosce i problemi che attraversano il mercato dell’arte, così legato alle difficoltà di una normativa farraginosa. Siamo certi che con l’esperienza accumulata in tanti anni di servizio Lei continuerà nella ricerca di snellire ancor di più le attese per rendere le attività legate al mercato artistico equiparabili a quelle comunitarie.
Ringrazio molto per il riconoscimento che mi onora circa l’impegno, la professionalità e la serietà. Doverosamente desidero citare, per quanto riguarda il progetto SUE la preziosa e costante collaborazione da parte della D.ssa Elena Francalanci da me conosciuta giovanissima in occasione di uno stage formativo presso il nostro Ufficio. Ella mi è cresciuta accanto recependo rapidamente in maniera positiva i miei insegnamenti e quindi, fortunatamente, grazie alla vicenda SUE mi sono potuto avvalere delle sue qualità, in quanto “collaboratrice esterna a contratto”, doti assolutamente fuori dal comune.
Auguro buon lavoro a tutti

07.2010