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A cura di: Francesca Dini, Fernando Mazzocca.

Boldini. Lo spettacolo della modernità.

Cinisello Balsamo, 2015. Cm. 28x23, pp. 384, ill. 180 a col. n. t., br.

Catalogo della mostra: Forlì, Musei San Domenico, 2015.

Amato e discusso dai suoi primi veri interlocutori, come Telemaco Signorini e Diego Martelli, Giovanni Boldini (1842-1931) fu poi compreso e adottato negli anni del maggior successo dalla Parigi più sofisticata, quella dei fratelli Goncourt e di Proust, di Degas e di Helleu, dell'esteta Montesquiou e dell'eccentrica Colette. Diversamente da altri volumi dedicati al pittore ferrarese, questo catalogo si differenzia per una visione più articolata e approfondita della sua multiforme attività creativa, caratterizzata da periodi tra loro diversi, a testimonianza di un indiscutibile genio e di un continuo slancio sperimentale. Di Boldini si intendono valorizzare qui non solo i dipinti, ma anche la straordinaria produzione grafica, tra disegni, acquerelli e incisioni. Ampio spazio è inoltre dedicato alla prima stagione pittorica degli anni che vanno dal 1864 al 1870, trascorsi prevalentemente a Firenze a stretto contatto con i Macchiaioli. Con il definitivo trasferimento a Parigi, dove rimarrà per i successivi cinquant'anni, Boldini si afferma come uno dei maggiori interpreti della metropoli francesi. Dalle scene di vita nella capitale - poste a confronto con quelle degli altri maestri maestri italiani attivi a Parigi, come De Nittis, Corcos, De Tivoli e Zandomeneghi - alla grande ritrattistica, Boldini ha lasciato la testimonianza di un mondo e di una società che si raffigurò ricca, elegante, dandy, intellettuale, fino alla vanità esausta e malinconica, presagio di unmalessere che anticipa la crisi di una civiltà.

Boldini. Lo spettacolo della modernità.
2015
€ 34.00