La Galleria Maurizio Nobile si è affermata nel tempo come un punto di riferimento nel mercato italiano e internazionale dell'arte specializzandosi in dipinti, disegni e sculture di maestri italiani attivi fra la fine del XV e la prima metà del XX secolo. Fondata a Bologna nel 1987, l'interesse mostrato da parte di collezionisti privati e istituzioni pubbliche internazionali ha portato Maurizio Nobile ad espandersi nel 2010, stabilendo a Parigi una sua seconda sede. Nel tempo la galleria è diventata un punto di riferimento per ricercati collezionisti privati e prestigiosi musei internazionali come la National Gallery of Art di Washington, il Szépművészeti Múzeum di Budapest, la Morgan Library o il Metropolitan Museum di New York e molti altri. La Galleria partecipa inoltre alle più importanti fiere ed eventi d'arte internazionali, tra cui la BIAF - Biennale Internazionale d'Arte Antiquaria di Firenze, il Salon du Dessin (Parigi), MIART (Milano) e TEFAF - Maastricht (sezione Pictura).
Firmato e datato in basso a destra: G.V. Musitelli / 1922
L'opera è accompagnata da uno studio critico di Tommaso Borgogelli
Il disegno illustra un episodio tratto dal settimo libro di Les aventures de Télémaque, fils d’Ulysse di François de Salignac de la Mothe Fénelon, testo molto amato dalla cultura figurativa neoclassica, i cui episodi furono spesso raffigurati tra tardo Settecento e primo Ottocento. Nel disegno di Sangiorgi si riconoscono Venere, Telemaco seduto con il bastone in mano, incorona- to dalla stessa Venere, e Cupido che gioca sulle sue ginocchia. Venere, che intendeva vendicarsi per il disprezzo mostrato da Mentore e Telemaco per il suo culto a Cipro, porta Cupido sull’isola di Ogigia e lo consegna a Calipso, con l’intenzione di ferire i cuori insensibili di Mentore e Telemaco. Tuttavia, Cupido, da bambino dispettoso, fa in modo che la stessa Calipso venga travolta dalla passione amorosa per Telemaco, mentre questi si innamora della ninfa Eucharis.
Nato a Milano nel 1898, Werther Sevèr è scultore eclettico e difficilmente inquadrabile nel panorama artistico italiano del primo Novecento. Dopo aver terminato gli studi in legge, nel 1921 si trasferisce a New York, per poi recarsi a Parigi per frequentare la Sorbona. Nel 1926 ritorna a Milano per dedicarsi completamente alla scultura. Sevèr si distingue per opere pubbliche, fra cui la Fontana Monumento a Giuseppe Grandi per l’omonima piazza di Milano. In tale occasione lo scultore immagina al centro della piazza una cascata d’acqua di fronte alla quale si inginocchia la statua del giovane Sigfrido. Il volto è stato più volte rimodulato fino a giungere ad espressione intensa e evocativa. Le fusioni del torso e della testa di Sigfrido, con grande successo di pubblico, verranno esposte alla Biennale di Venezia del 1936.
Era dal 1936, anno del passaggio dell'opera ad un'asta Doroteum, che di questo straordinario dipinto del giovane Fetti si erano perse le tracce. Come già suggerito da Eduard Safarik (1990 e 2009) e confermato da MIchele Danieli sulla base anche degli studi più recenti, l'opera daterebbe alla fine del soggiorno romano. Un ritrovamento importante che ben mostra il talento del grande pittore. PROVENIENZA: Vienna, collezione Alfred Scharf (fino almeno al 1933); Vienna, Dorotheum, 27-29 febbraio 1936, lotto 9 (identificato come Esaù adolescente); Vienna, collezione Ing. Herbert R. Spatschek (2009) e suoi eredi (?); Vienna, Kinsky Auctions, 19 giugno 2024, lotto 3030; Roma, collezione privata.
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