Nata dalla fusione di due storiche gallerie, da generazioni presenti sul mercato, la Galleria ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART è un punto di riferimento per gli appassionati di dipinti del ‘Grand Tour’, disegni e sculture di artisti europei tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX, ed anche spazio espositivo per mostre che spesso sono di reale profilo museale. Partecipa alle più prestigiose Mostre dell’Antiquariato quali Tefaf, Maastricht, Salon du Dessin, Parigi, La Biennale des Antiquaires a Parigi; la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze. Nel corso della sua attività, molte delle loro opere sono entrate a far parte di importanti collezioni pubbliche quali la National Gallery di Washington, il Getty Museum di Los Angeles, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Polo Museale Fiorentino, il Museo di Capodimonte, il Museo di Praga, il Museo di Villa Mansi a Lucca, il Museo di Fontainebleau, l’Hamburger Kunsthalle di Amburgo, il Musée D’Orsay, la Galleria degli Uffizi a Firenze così come di numerose collezioni private. FRANCESCA ANTONACCI proviene da una importante famiglia di antiquari romani attivi a Roma dal 1916. Ha seguito i corsi dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università “La Sapienza” a Roma. Si è formata alla scuola di Giuliano Briganti, svolgendo attività di ricerca nello studio della pittura italiana del Seicento ed ha approfondito le sue conoscenze con periodi di studio e di lavoro a Parigi e a Londra. Ha diretto per anni la storica galleria di famiglia Antonacci-Efrati di Via del Babuino specializzata in mobili e dipinti europei del XVIII e XIX secolo. Passione, ricerca continua e talento le vengono trasmesse dai suoi nonni ma soprattutto da suo padre Giuseppe antiquario di fama internazionale. La galleria Francesca Antonacci, inaugurata nel 2003, si affaccia su un appartato cortile al 54 di Via Margutta.
Caffi incentra la propria attenzione sui giochi di luce provocati dalle fiaccole e dai falò sulle facciate del palazzo del Quirinale e della Consulta e sulle sagome dell’obelisco e dei Dioscuri, centro simbolico della romanità. Cruciale nel dipinto è la raffigurazione della folla del popolo, che agita le braccia e sventola i cappelli in festa, mentre le aste metalliche delle bandiere scintillano tra i bagliori delle fiamme
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