Il dipinto documenta il chiostro di Santa Maria la Nova a Napoli nell’anno 1832 con una limpidezza e una precisione dovute all’uso della camera ottica e allo studio della luce ‘en plein air’. All’ombra delle volte affrescate a grottesche, intorno al giardino assolato, scorre serena la vita quotidiana dei monaci e del popolo. Il tempo è scandito da scene istantanee ed eterne come l’acquaiolo che offre loro rinfresco, due studenti che si rifocillano fra una lezione e l’altra, un frate che regola l’orologio da tasca al suono delle campane. Vervloet, vedutista attento alla prospettiva classica e alle moderne ricerche luministiche, mostra qui il suo stile inconfondibile all’interno della ‘Scuola di Posillipo’, movimento pittorico di risonanza europea fondato in città dall’olandese Pitloo. Vervloet tornerà a raffigurare il chiostro di Santa Maria la Nova due anni dopo, dalla prospettiva opposta a questa, forse rispondendo con entrambe a una specifica committenza.
inedito.