Dal 1992 Mirco Cattai si dedica al tappeto orientale antico di alta qualità, campo in cui si è distinto al massimo livello nel mercato italiano e internazionale con il nome Galleria "Mohtashem" Nel gennaio 2012 apre la nuova sede della Galleria, che porta il suo nome, sempre nella centralissima via Manzoni, 12 a Milano. L’ampia collezione di tappeti, Anatolici, Caucasici e Persiani prodotti tra il XVI e il XIX secolo, è il frutto di un’attenta ricerca e della minuziosa selezione svolta in ogni parte del mondo, raccogliendo centinaia di esemplari.
L’arazzo illustra un episodio delle Fatiche di Ercole – le prove imposte all’eroe da Euristeo, re di Micene e Tirinto- e faceva certamente parte di un ciclo che inscenava altri episodi mitologici della leggenda, presumibilmente almeno altri undici come si ricava dalla serie n. 23 di proprietà del Patrimonio Nacional de España che costituisce senza dubbio il precedente più prossimo, per i cartoni e per le caratteristiche della tessitura (P. Junquera De Vega e C. Herrero Carretero, a cura di, Catàlogo de Tapices del Patrimonio Nacional, Volumen I, Siglo XVI, Madrid 1986, pp. 155-162, con bibliografia precedente; in particolare il panno n. 1 che raffigura lo stesso soggetto, Ercole e gli uccelli del lago Stinfalo).
Tra i ‘classici’ disegni ottomani, il cosiddetto ‘Lotto’ ha probabilmente goduto della più ampia diffusione in Occidente. Caratterizzato da un motivo ripetuto di arabeschi giallo-oro, di solito su un fondo rosso, il disegno prende il nome dal pittore veneziano Lorenzo Lotto (1480-1556) che lo raffigurò almeno due volte: in "L'elemosina di Sant'Antonio"(1542, Venezia, Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo) e in "Gruppo familiare"(1547, National Gallery, Londra). Questo tipo di tappeto appare per la prima volta nel "Ritratto del Cardinale Bandinello Sauli"(1516) di Sebastiano del Piombo e successivamente in opere di scuola portoghese, fiamminga, olandese e inglese, nonché nella pittura ungherese dei catafalchi del XVII secolo. Popolarità e successo dei tappeti ‘Lotto’ in Europa sono dimostrati dal fatto che finora la loro apparizione è registrata in circa 80 dipinti antichi, che forniscono informazioni preziose per lo studio dell'evoluzione e per la datazione del gruppo.
I tappeti Ushak ‘a medaglione’, una delle tipologie di maggior successo dei tappeti anatolici, sono caratterizzati da un grande medaglione centrale, fiancheggiato da quarti di medaglioni radianti. A seconda del colore del campo possiamo distinguere esemplari a fondo blu (più rari) e a fondo rosso. Il medaglione a sua volta può essere indaco, rosso, blu-smeraldo e raramente avorio e può avere forme diverse: rotondo, ogivale, compresso oppure a losanga, come in questo caso.
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