La galleria ML FINE ART è specializzata in pittura antica, arte moderna e contemporanea. Particolare attenzione, nell’ambito dei dipinti antichi, viene riservata alla qualità delle opere, selezionate secondo criteri museali per importanza storica e stato di conservazione. Fondata nel 2007 a Milano, promuove, grazie a un articolato programma di mostre e fiere internazionali, l’opera di artisti quali Lucio Fontana, Enrico Castellani, Tancredi Parmeggiani, Piero Manzoni, Leoncillo, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Alighiero Boetti, Giorgio Morandi. Il programma della galleria è incentrato sugli artisti italiani del dopoguerra, con un’attenzione particolare agli esponenti principali dell’arte informale e astratta, e sul loro dialogo con le avanguardie internazionali. Ogni mostra è accompagnata da un catalogo con ricerche originali da parte di alcuni dei più importanti studiosi italiani e internazionali. Negli ultimi anni Laura Cherubini e Hans Ulrich Obrist hanno discusso di Carla Accardi, Serge Lemoine ha scritto di Franco Grignani, Jürgen Pech di Max Ernst, Andrea Bacchi di Fontana, Leoncillo e Melotti. Fra le mostre principali si ricordano: 4 Americans, 2007 - Boetti Dadamaino. Immagine somiglianza, 2008 - Abstraction Création, 2010 - Tancredi. Natura e spazio, 2011 - Tancredi. Gli anni Sessanta, 2013 - Vincenzo Agnetti, 2014 - Castellani. Opere su carta, 2014 - Homage to the square, 2015 - Gianni Asdrubali. Assolo, 2016 - Franco Grignani, 2017 – Aldo Mondino. Linoleum, 2019 - Max Ernst: An Invitation to look, 2019 - Carla Accardi: Sicofoil, 2020 - Ritorno al Barocco: Fontana, Leoncillo, Melotti, 2021. Oltre al calendario delle mostre, la galleria partecipa anche a fiere d'arte internazionali come TEFAF, Frieze, Miart e la Biennale d'Antiquariato di Firenze.
La biografia trasmessaci dal Soprani su Luciano Borzone ci restituisce l’immagine di un artista che fu tra i più stimati protagonisti della vicenda artistica ligure della prima metà del secolo XVII, apprezzato dai personaggi più in vista della nobiltà del tempo. Sembra potercisi attendere dal Borzone opere di carattere profano, destinate ad un colto collezionismo privato, affrancate pertanto dalla consuetudine iconografica delle raffigurazioni destinate a pubblica devozione. Un significativo esemplare di questa libera produzione del Borzone, è sicuramente da riconoscere in questa opera, stilisticamente esemplare dei suoi modi più maturi, che s’evidenziano inconfondibili in quelle morbide pieghe dei panni quasi più sommariamente suggerite che delineate, dove ogni particolare del dipinto è costruito con efficacia a dir poco sorprendente in così singolare essenzialità esecutiva.
CATALOGHI E SCHEDE