Tempi Moderni

È qui raccolta una scelta di ‘telegrammi’ inviati alla Redazione della Gazzetta Antiquaria dalle piazze d’asta di Londra, Parigi e New York (ma anche dal Manzanarre al felsineo Reno, dai Navigli al Bassin Vergote); da ovunque, insomma, mi portasse il nostro lavoro. Lavoro che cambia forma e aspetto col cambiare dei tempi. Così siamo di volta in volta antiquari (anzi: dealer), o art advisor, e alcuni di noi anche storici dell’arte e tutti quanti, spesso, sempre, semplici turisti. Si tratta di brevi appunti, note, correzioni e riflessioni che, su invito della Redazione, ho postato all’attenzione dei lettori della rinata (sotto forma digitale) cassa di risonanza della Associazione Antiquari d’Italia. Corrispondenze dal mercato dell’arte (e non solo), taccuino alla mano e macchina fotografica a tracolla (d’accordo, lo ammetto: forse anche lo smartphone), da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar [dall’introduzione di Marco Riccòmini].