La galleria W.Apolloni è in attività da tre generazioni ed è uno dei più antichi e illustri negozi di antiquariato di Roma. Aperta da Wladimiro nel 1926 a via Frattina, il figlio Fabrizio ne trasferì la sede a via del Babuino, all’angolo con via Vittoria, nel 1970, occupando tre piani con quattro vetrine su strada, che hanno costituto per anni, grazie allo splendore dell’allestimento, la costante attrazione dei passanti. Dopo quasi mezzo secolo la galleria si è trasferita nella vicina Via Margutta 53b, nel cuore della via degli artisti di Roma, nelle sale principali di Palazzo Patrizi, costruito apposta, a metà ‘800, per ospitare studi per artisti e dove Picasso ha lavorato quando fu a Roma nel 1917. Le sale della galleria hanno ospitato l'Accademia Britannica fino al 1937, e dopo la guerra, per molti anni, la Galleria di Massimo Tuena. Le spaziose sale con i loro alti soffitti e le alte finestre, creati per la scultura, sono luogo d’esposizione ideale per le opere d’arte antica. Queste, e il giardino segreto sul retro, rendono questo luogo, la galleria più bella di Roma. Fabrizio Apolloni (1928-2006) iniziò a lavorare alla morte del padre nel 1948 e ben presto sviluppò una fama di tutto rispetto non solo in Italia, ma anche in Inghilterra, in Francia e negli Stati Uniti. Fu un grande amico e consigliere di fiducia di studiosi e collezionisti come Mario Praz e Luigi Magnani. Nella Fondazione Magnani di Parma, oggi Museo, la Musa Tersicore di Antonio Canova, L'Amleto con il fantasma del padre di Enrico Fuseli e la grande tazza in malachite regalata da Alessandro I di Russia a Napoleone, sono tra i capolavori che Fabrizio vendette all'appassionato collezionista. Dal 2006 il titolare è ora Marco Fabio, figlio di Fabrizio, che ha studiato presso il prestigioso Courtauld Institute di Londra, ed è stato poi dal 1984, per vent’anni, scrittore d’arte sui giornali a cominciare da “Il Giornale” di Indro Montanelli, per poi passare a “Epoca” e infine a “Il Messaggero”. Autore e conduttore per Rai Sat Art, ha scritto anche un romanzo, “Il Mistero della Locanda Serny”, finalista al Premio Strega nel 2004. Dal 2012, assieme a sua moglie, Monica Cardarelli, ha fondato anche la Galleria del Laocoonte che si occupa di arte figurativa del ‘900.