Ciro Leone
Leone Antiquariato
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Leone Antiquariato
Via Domenico Morelli, 13
80121 Napoli (NA)
C 366 846580

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Nel 1971 nel centro storico della città di Napoli, nei pressi del Museo Nazionale, viene fondata la “Galleria Leone“ da Ciro Leone, il quale, sin dalla giovanissima età, aveva co-gestito l’attività del padre di acquisto e vendita di oggetti d’epoca. Un decennio dopo la sede viene spostata in Via Cappella Vecchia, nell’antico Palazzo Sessa, riuscendo ad emergere anche in contesti più ampi, grazie alla specializzazione acquisita in arredi , oggetti e dipinti dal 500 al 700. Attualmente partecipano attivamente alla gestione dell’azienda i figli di Ciro, Carmine e Raffaele, che proseguono costantemente nella ricerca di pezzi rari ed unici e nei rapporti con la clientela, nazionale ed internazionale, elevando la galleria a punto di frequentazione da parte di rinomati collezionisti, commercianti e principali case d’asta. All’originaria specializzazione di ricerca e vendita di mobili di prestigio italiani ed europei si è via via aggiunta, grazie all’apertura delle attuali due sedi di Via Domenico Morelli 13 e Via Carlo Poerio 86 quella di oggettistica rara, di pietre dure, porcellane d’epoca, dipinti e disegni di antichi maestri.

IPPOLITO LEONI
(Roma 1616 - 1694)

Ritratto femminile

1635-1640
Olio su ardesia, cm 40 Ø

Nel presente ritratto, databile tra il 1635 e il 1640, il morbido sfumato dell'incarnato e la descrizione del colletto di pizzo sono sorprendentemente simili al ritratto a figura intera del Cardinale Francesco Peretti, che Ippolito Leoni creò intorno al 1642.


VINCENZO CONSANI
(Lucca 1818 - Firenze 1887)

Bimbo che suona il liuto (La Musica Sacra)

1860
Marmo, cm 97h

Esemplare quasi identico a quello conservato presso Palazzo Pitti ( Firenze), realizzato nel 1848 e replicato almeno quattro volte.


VINCENZO GEMITO
(Napoli 1852 - 1929)

Madre ( Anna Cutolo Gemito?) con bambino

1895
Tecnica mista su carta pergamena, cm 65x50

Il presente disegno è simile per impostazione della scena all'opera pubblicata alla pagina XVII del libro "Gemito" di Salvatore Di Giacomo,1988; già collezione Minozzi.