Gherardo Turchi
Gallori Turchi Antichità
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Gallori Turchi Antichità
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La ditta Gallori Turchi venne fondata nel 1942 da Giorgio Turchi, uomo di grande gusto e con una spiccata sensibilità artistica. La passione per l’arte venne tramandata di padre in figlio ed infatti le orme di Giorgio vennero seguite dal figlio Bruno, il quale, con amore e dedizione, sulle basi fondate dal padre costruì ciò che oggi è la Gallori Turchi. La stessa passione contagia oggi la nuova leva della famiglia, il figlio di Bruno, Gherardo, il quale è accomunato al nonno ed al padre dalla passione per l’antiquariato e le armi antiche, una delle effigi più importanti di questa ormai storica ditta, che vanta inoltre un’accurata selezione di maioliche, sculture, antichi dipinti e mobili di alto profilo antiquariale. La Gallori Turchi ad oggi collabora con alcuni dei più grandi musei mondiali, con prestigiose associazioni a carattere europeo e con importanti case di moda italiane ed internazionali.

Pistola a ruota modello Puffer

XVI SECOLO
Ferro, legno ed osso, lunghezza cm 56


Armatura da cavaliere con elmo alla grottesca

XVI SECOLO
FERRO FORGIATO, altezza cm 180


PONSINO VALET BORGOGNONE , attr.
(attivo a Brescia nell'ultimo quarto del XVII secolo )

Coppia di pistole da duello

Seconda metà XVII secolo
Acero riccio e ferro forgiato, inciso e cesellato, cm 47 (lunghezza)

Rara ed elegante coppia di antiche pistole avancarica con meccanismi d’innesco a pietra focaia realizzate dal Maestro azzaliniere Ponsino Valet Borgognone.


Grande tavolo parietale con piano in marmo

Primo quarto XVIII secolo
Marmo giallo Siena e legno intagliato e dorato, cm 178x90x91,5

Il tavolo fa parte di un gruppo di arredi eseguiti, come aveva notato a suo tempo Alvar Gonzàlez-Palacios, a Firenze tra la fine del Seicento e i primi decenni del secolo seguente: in un’epoca quindi dominata, nel campo della decorazione d’interni, inizialmente da Diacinto Maria Marmi (1625 c. – 1702) e poi da Giovan Battista Foggini (1625 – 1725), entrambi al servizio della corte medicea con le rispettive cariche di Guardarobiere, il primo, e di architetto e sovrintendente delle Botteghe Granducali, il secondo.



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