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di Leonardo Piccinini

Il Grand Tour per l'estate 2016

L’Italia dei misteri….quelli di tante chiese, musei, siti archeologici sconosciuti agli stessi cittadini che vi abitano accanto, totalmente ignari di vivere nel più denso intreccio di testimonianze culturali del pianeta.

L’Italia dei misteri….quelli di tante chiese, musei, siti archeologici sconosciuti agli stessi cittadini che vi abitano accanto, totalmente ignari di vivere nel più denso intreccio di testimonianze culturali del pianeta; e il mistero, ormai di ardua soluzione, del perché non risultino pervenuti investimenti di promozione di questo sterminato patrimonio da parte della famosa T (turismo), che compone l’acronimo MIBACT e dalla quale dipendono centinaia, forse migliaia di funzionari. Eppure basterebbe poco, magari un pool di giovani competenti e un’efficace campagna sui social network e in TV per motivare tanti potenziali visitatori.

Chi d’estate rimane in città si procuri una delle (ottime) guide rosse del Touring e si metta a riscoprire l’enorme patrimonio a disposizione: a Torino, un’intelligente iniziativa intitolata Arte alle corti (fino al 10 settembre) permette ogni giorno, con orario regolare, di poter entrare gratuitamente in una decina di cortili dei più bei palazzi del centro storico. Per la prima volta il pubblico potrà visitare il Palazzo Carpano (proprietà della famiglia dell’omonimo vermut), dalle esuberanti colonne tortili, e magari godersi un Negroni Punt e Mes a un isolato di distanza, nei caffè storici di Piazza San Carlo. A Milano la Pinacoteca di Brera offre una potente aria condizionata con cui poter godere dei nuovi allestimenti: il Cristo morto di Mantegna in una nuova, degna collocazione e le sale che ospitano capolavori della pittura ferrarese come la Pala Portuense di Ercole de’ Roberti.

Per chi, invece, il fresco lo cerca in montagna, l’asse del Brennero offre alcuni momenti epici della storia patria, oltre a mostre imperdibili quali quella ospitata (fino al 9 ottobre) al MART di Rovereto (I pittori della luce, Dal Divisionismo al Futurismo), quella di Trento dedicata all’epopea di Cesare Battisti che, oltre alle numerose opere esposte, è ottima occasione per rivedere Romanino, Dosso e le raffinate architetture del Castello del Buonconsiglio, a cent’anni dall’esecuzione del martire irredentista. Curiosità: a Bezzecca, sempre in Trentino, sarà esposto fino a settembre l’originale del famoso telegramma di Giuseppe Garibaldi al generale Alfonso La Marmora nel quale il capo delle camicie rosse scrisse semplicemente «Obbedisco». Proprio a Bezzecca, nel luglio 1866, Garibaldi aveva colto l’unico successo militare italiano della Terza guerra d’indipendenza contro l’Austria. Ma poi, per via degli accordi d’armistizio, gli venne ordinato di lasciare la regione. E il generale nizzardo rispose il 10 agosto con quel laconico telegramma, normalmente conservato all’Archivio di Stato di Torino.
Volendo approfittare dell’Europa unita sotto Schengen (dopo, appunto, secoli di sangue) e della libera circolazione, si può arrivare via Brennero fino a Innsbruck. Qui, al Ferdinandeum, la mostra Solo volti? Ritratti del Rinascimento, con opere di Dürer, Cranach e di talentuosi artisti locali restituisce il ruolo di centro culturale che il capoluogo del Tirolo ha avuto per secoli, come un passaggio nella strepitosa Hofkirche o alla wunderkammer di Ambras confermerà.

L’Italia più classica, quella delle città/turistodromo riserva però molte sorprese e luoghi da ripercorrere, anche qui senza mai alcuna promozione turistica ufficiale che li suggerisca. Tutto è demandato agli uffici stampa…. A Venezia è d’obbligo una visita alla mostra che Annalisa Scarpa ha amorevolmente dedicato all’ultimo, sorprendente vedutista Ippolito Caffi, patriota scomparso una ventina di giorni prima dell’Obbedisco nella battaglia di Lissa (che tutti ricordano nei Malavoglia….), ospitata fino a novembre nel rinnovato Museo Correr.
Se si arriva a Roma in treno, a pochi metri dalla Stazione Termini c’è un museo di importanza mondiale, purtroppo scarsamente visitato, il Museo Nazionale Romano, nelle due sedi di Palazzo Massimo (perfettamente climatizzato!) e delle Terme di Diocleziano, il cui recente restauro è appena stato premiato dall’Unione Europea: dopo sessant’anni di chiusura al pubblico, fa davvero impressione visitare gli imponenti resti della Natatio, la più grande piscina scoperta dell’antichità.

“Da Orazio ad Antonio Cederna, da Spartaco a Federico II”, il nuovo libro di Paolo Rumiz Appia (Feltrinelli) invita a proseguire (in macchina o, come l’autore, in una faticosa e iniziatica marcia) attraverso le campagne ricche di storia dell’Italia centromeridionale, ripercorrendo la prima grande via europea, da Roma fino al limpido mare di Puglia.